Si è svolta con successo venerdì 23 maggio, presso la biblioteca Mozzi Borgetti di Macerata, l’iniziativa promossa da CNA Pensionati Macerata sul tema dei servizi socio-sanitari per gli anziani. L’evento, dal titolo “I Servizi Socio-Sanitari per gli Anziani”, ha visto una partecipazione attenta e interessata di cittadini, rappresentanti istituzionali e operatori del settore. L’incontro si è rivelato un importante momento di riflessione e confronto, anche grazie alla presentazione del Report elaborato nell’ambito dell’indagine nazionale CNA Pensionati in collaborazione con l’Istituto Tagliacarne.

Ha aperto i lavori Maurizio Tritarelli, presidente CNA Macerata, sottolineando come “la CNA sta investendo in modo deciso nell’area sociale, consapevole che il benessere di un territorio si misura anche da quanto riesce a prendersi cura delle sue persone. La CNA è e vuole essere presidio sociale oltre che economico”.

È poi intervenuto Giancarlo Sperindio, presidente CNA Pensionati Marche, che ha ricordato l’impegno del CUPLA – Coordinamento Unitario Pensionati del Lavoro Autonomo – nel promuovere eventi di sensibilizzazione su temi sociali cruciali per le comunità locali e per i pensionati.

Federica Carosi, segretaria CNA Pensionati Macerata, ha introdotto i temi al centro del confronto, partendo da un dato emblematico: “Nelle Marche, 75.000 anziani over 65 non sono autosufficienti, pari al 19,3% del totale. Queste persone hanno bisogno di servizi continuativi, integrati, di una rete che le sostenga davvero. Oggi però l’assistenza domiciliare è soprattutto infermieristica, a chiamata e non costante. I servizi residenziali e semi-residenziali sono costosi e con lunghe liste d’attesa, e manca un reale coordinamento tra i vari strumenti esistenti. Il disegno di legge del 2023 puntava proprio all’integrazione, ma i decreti attuativi del 2024 ne hanno ridotto la portata. Gli strumenti quindi ci sarebbero e basterebbe farli funzionare: è necessario attivare davvero i Punti Unici di Accesso (PUA), con un ruolo centrale e imprescindibile che va riconosciuto ai medici di famiglia”.

Il Segretario CNA Pensionati Marche Sergio Giacchi ha presentato i risultati del sondaggio CNA; ben 600 questionari raccolti solo nelle Marche sugli oltre 5 mila a livello nazionale: “Per la quasi totalità degli intervistati, il medico di famiglia resta il riferimento centrale; è visto come amico, confidente, figura rassicurante. Tuttavia, emergono criticità evidenti: il 7,7% degli anziani rinuncia a curarsi per i costi del privato e i tempi troppo lunghi del pubblico. Più della metà del campione non conosce strutture come le case o gli ospedali di comunità, e oltre il 70% chiede una riduzione delle liste d’attesa. È urgente rafforzare la medicina territoriale, superare l’ospedalocentrismo e investire in un sistema più vicino ai cittadini. Mancano oltre 2.200 professionisti per attuare pienamente il piano sanitario regionale, e il PNRR scade a giugno 2026: il tempo stringe”.

Il dott. Sauro Buongarzone, dell’Ordine dei Medici, ha posto l’accento sul tema demografico: “Nel 1943 nascevano in Italia 890.000 bambini, oggi solo 386.000. Il sistema sanitario pubblico si è impoverito da quando è stato aziendalizzato nel 1992. I medici italiani guadagnano fino al 70% in meno rispetto ai colleghi europei. Questo degrado non è accettabile”.

Anna Menghi, consigliera regionale, ha ringraziato la CNA per essersi fatta portavoce delle esigenze dei pensionati: “Servono soluzioni complesse per problemi complessi. Il vero ostacolo oggi è la burocrazia. A Macerata partirà a settembre la sperimentazione della nuova legge sulla disabilità, che mette finalmente la persona al centro”.

Romano Carancini, consigliere regionale, ha ribadito la centralità delle risorse: “Siamo passati da 119 a 136 miliardi per la sanità, ma con l’inflazione in realtà abbiamo meno risorse. Occorre spostare le risorse dall’ospedale, così come tradizionalmente inteso, ad una sanità territoriale. L’ASUR andava riformata, ma dividerla in 7 aziende è stata una scelta sbagliata: si doveva ragionare per funzioni, non per geografia”.

Ha chiuso i lavori Mario Pagani, segretario nazionale CNA Pensionati, con un invito alla responsabilità collettiva: “Il tema della sanità e della non autosufficienza riguarda tutti, non solo gli anziani. Il prossimo 30 settembre presenteremo uno studio del professor Marcello Morciano dell’Università di Modena, per analizzare criticità e soluzioni del welfare. Il nostro è l’unico sindacato che ha promosso un’indagine sul tema del Patto per la Non

Autosufficienza, che oggi raccoglie 43 organizzazioni. La sostenibilità del sistema passa per tre priorità: 1) universalità, 2) territorialità, 3) corresponsabilità di tutti”.

La qualità degli interventi e la profondità delle analisi hanno confermato l’importanza dell’iniziativa, che si è rivelata un’occasione concreta per dare voce alle esigenze delle persone anziane e delle comunità locali, promuovendo un confronto costruttivo sulle sfide del presente e del futuro del sistema socio-sanitario.

Il seminario è stato condotto da Silvano Gattari che, al termine dei lavori, è stato confermato Presidente CNA Pensionati Macerata.


Scheda sintetica dei principali dati presentati

Contesto e Numeri Principali
• In Italia ci sono 7,658,000 persone con disabilità, di cui 4,245,000 sono over 65.
• Circa 3 milioni di anziani vivono in condizioni di salute e ambientali tali da non poter svolgere autonomamente le attività quotidiane.
• Metà di questi anziani vive da sola e il 55,4% è in cattive condizioni di salute.
Situazione nelle Marche:
• Gli over 65 sono 388.515 persone, di cui 216.775 donne e 171.740 uomini.
• Gli anziani non autosufficienti sono 75.000 (19,3%), di cui 50.600 non autonomi neanche nelle attività di base (mangiare, lavarsi, vestirsi).
• Nel 2050, gli over 65 saranno il 35,2% della popolazione marchigiana, con il 10% sopra gli 84 anni.
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Servizi di Assistenza
• Il sistema pubblico domiciliare copre solo 10.500 anziani, ma una vera presa in carico integrata sociale-sanitaria riguarda meno di 2.000 persone.
• Gli assistiti dai Comuni con assistenza domiciliare sociale sono 3.400.
• Gli anziani in strutture residenziali sono circa 9.700, di cui 5.000 in Residenze Protette con rette fino a 1.600 €/mese.
• Solo 36% dell’utenza è coperto dal pubblico. Il 64% deve arrangiarsi, ricorrendo:
o All’indennità di accompagnamento (oltre 50.000 beneficiari)
o All’assistenza privata (stimati 42.000 assistenti, ma solo 15.000 con contratto regolare)
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Riforme e Criticità
• Nel 2021 è iniziato un iter di riforma nazionale dell’assistenza.
• Il Decreto attuativo 29/2024 è ritenuto insufficiente: mancano coordinamento e risorse.
• Si è archiviata la riforma dell’indennità di accompagnamento in favore della “Prestazione Universale” (prevista per il 2025–2026):
o Stanziati 250 milioni €/anno
o Accesso solo per chi ha ISEE inferiore a 6.000 €
o Potenziali beneficiari: solo 30.000 in tutta Italia
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Sistema SNAA e Nuove Strutture
• Istituito il Sistema Nazionale per la Popolazione Anziana Non Autosufficiente (SNAA).
• Obiettivi:
o Integrare servizi sanitari e sociali
o Unificare le valutazioni (VMU)
o Definire i LEPS (Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali)
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Valutazione e Accesso
• Attualmente le persone sono valutate più volte, senza coordinamento.
• Proposta: un Punto Unico di Accesso (PUA) e una Valutazione Multidimensionale (VMD).
• Attivati i PUA all’interno delle Case di Comunità, come unico punto di accesso ai servizi per la non autosufficienza.
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Servizi Domiciliari
• Il CUPLA propone una domiciliarità unica che includa:
1. Interventi sanitari riabilitativi
2. Sostegno nelle attività quotidiane
3. Supporto a familiari e badanti
4. Assistenza integrativa, protesica, telemedicina
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Strutture Residenziali
• In Italia ci sono 282.876 posti letto in strutture residenziali, ma solo il 23% occupato da over 65.
• Nelle Marche: 5.135 posti letto occupati per il 77% da non autosufficienti.
• Introduzione dei Centri Residenziali Multiservizi (CRM) come novità del decreto, con assistenza graduata e anche palliativa.
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Caregiver e Badanti
• In Italia: 413.000 badanti regolari, ma si stima che il 60% lavori in nero.
• Domanda in crescita: nel 2023 solo 9.500 ingressi regolari, a fronte di 106.000 domande.
• In Italia ci sono più di 7 milioni di caregiver familiari.
• Richiesta di riconoscimento della figura del caregiver familiare anche nella Regione Marche (esempio positivo Emilia-Romagna).
• Decreto 29/2024 riconosce il caregiver solo dopo la certificazione di disabilità dell’assistito.
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Conclusione
Il documento CNA sottolinea l’urgenza di:
• Politiche integrate e coordinate per la non autosufficienza
• Maggiori risorse (stimate necessarie: 1,3 miliardi di euro per coprire tutti i bisogni)
• Coinvolgimento delle istituzioni, famiglie e società civile
• Prevenzione e promozione dell’invecchiamento attivo